27 FEBRERO – RIETI – PALA SOJOURNER
1 MARZO – PESCARA – PALA GIOVANNI PAOLO II
Se recupera el concierto
del 15 octubre en Pescara.
2 MARZO – PESCARA – PALA GIOVANNI PAOLO II
4 MARZO – CASERTA – PALA MAGGIO’
Se recupera el concierto
del 16 octubre en Nápoles.
5 MARZO – CASERTA – PALA MAGGIO
11 MARZO – ACIREALE (CT) – PALASPORT
Se recupera el concierto del 19 octubre en Enna.
12 MARZO – ACIREALE (CT) – PALASPORT
Se recupera el concierto del 18 octubre en
Catanzaro. 13 MARZO –
FAVARA – PALASPORT 15 MARZO –
ÉBOLI – PALA SELE
18 MARZO – ROMA – PALA LOTTOMATICA
Se recupera el concierto
del 23 octubre en Roma.
19 MARZO – ROMA – PALA LOTTOMATICA
21 MARZO –
BARI – PALA FLORIO
22 MARZO –
BARI – PALA FLORIO
24 MARZO – PERUGIA – PALA EVANGELISTI
26 MARZO – TURÍN – PALA OLIMPICO
Se recupera el concerto
del 10 octubre en Turín.
27 MARZO – TURÍN – PALA OLIMPICO
29 MARZO – BOLONIA – UNIPOL ARENA
Se recupera el concierto
del 12 octubre en Bolonia.
31 MARZO – FLORENCIA – NELSON MANDELA FORUM
Se recupera el concierto
del 13 octubre en Florencia.
1 ABRIL – FLORENCIA – NELSON MANDELA FORUM
3 ABRIL – PÁDUA – PALA FABRIS
Se recupera el concierto
del 11 octubre en Piazzola Sul Brenta.
4 ABRIL – PÁDUA – PALA FABRIS 5
ABRIL – PORDENONE – PALASPORT FORUM 7
ABRIL – VERONA – PALASPORT 12
ABRIL – LIVORNO – MODIGLIANI FORUM 15
ABRIL – GÉNOVA – 105 STADIUM 17
ABRIL – VARESE – PALA WHIRLPOOL 18
ABRIL – MONTICHIARI – PALA GEORGE 2
MAYO – ANCONA – PALA ROSSINI 3
MAYO – RIMINI – 105 STADIUM
4
MAYO – FORLÍ – PALA CREDITO DI ROMAGNA 6
MAYO – MILANO – MEDIOLANUM FORUM 7
MAYO – MILANO – MEDIOLANUM FORUM
E’ quel che e’
non e’ niente piu’ non e’ un’altra cosa
non so cos’e’
ma so che sei tu
la mia stessa sposa
se guardi me e chiedi
che cosa c’e’ ma si’ lo vedi
e’ quel che e’
non e’ meno o piu’ non e’spina o rosa
non solo te
ma io amo te piu’di tutto il resto
che come te
ci sei solo tu e altro non fa testo
e guardo te e penso
chissa’ perche’ ma tutto ha un senso
non solo te
pero’ senza te non sarebbe questo
non sarebbe questo
non sarebbe questo mai
per te io tagliero’
vestiti di fiori
per farci una patria
di tutti i colori
e stracci di una notte
su un fuoco di sogni
che segni le rotte
del viaggio di sempre
e ancora riempiero’
le tasche di foglie
per perderci al vento
per chiamarti moglie
e le scarpe di sabbia
per correre il mare
e mettere in gabbia
le ali del tempo
in questa storia
amore mio
sostantivo tu possessivo io
che siamo qua
se anche siamo gia’ a piu’ di un addio
pero’ ti spio ancora
come all’avvio e piu’ di allora
amore mio
quanto poco poi te l’ho detto io
quanto poco te l’ho detto
quanto poco ma
per te io lancero’
un pianto di riso
per dare la luce
a un nuovo sorriso
e pugni di neve
che bagnano l’aria
di un tuono piu’ lieve
di un lungo silenzio
e dopo brucero’
i raggi di luna
per spegnere il freddo
per te o per nessuna
e rami e radici
che legano il mondo
a giorni felici
e a sere sbagliate
in questa storia
io sono stato cieco
ogni volta che non ho visto te
e mi sono perso spesso inseguendo un eco
il re dei giullari e il giullare dei re
ma tu sei stata il pozzo per la mia sete
il galoppo verso la liberta’
lo sbarco dolce nel mare della quiete
il mio inchino davanti alla realta’
per te raccogliero’
rugiada di gocce
per sciogliere il cuore
coperto di rocce
e sacchi di sassi
per darci una terra
e strade di passi
di primo mattino
e allora suonero’
campane di gioia
per rompere il cielo
che e’ morta la noia
e canzoni di stelle
che non ho mai scritto
e sono piu’ belle
perche’sono tratte
da una storia vera
una storia vera.
1
DE OCTUBRE DE
2013
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Single 10:
Gli anni della gioventù
(Los años de la
juventud)
GLI ANNI DELLA GIOVENTU'
Quant’è bella giovinezza
che si fugge tutta via,
del doman non v’è certezza,
chi vuol esser, lieto sia!
Fuori il cielo più lontano da quello di casa
la finestra senza tende e appena qualche nube
nella coltre di penombra della stanza invasa
occhi dentro gli occhi e sotto pube contro pube.
Io neanche vent’anni e tu un po’ più di diciotto
mezze frasi e tanti segni buffi per capirsi
la mattina un tuo pensiero scritto mal tradotto
e ogni notte baci e abbracci e noi fino a sfinirsi.
Ah
quanta vita c’è davanti
per bruciare di energia
tutti quanti i nostri istanti
e mai nessuna nostalgia.
Ah
l’esistenza che ci ammala
e poi non ci sana più,
sono come un colpo d’ala
gli anni della gioventù.
“Io no putana” in quel primo tuo biglietto
quando ci scegliemmo in mezzo agli altri della cena
il cantante e la modella uniti in un duetto
la tua ninna nanna è la mia antica cantilena
E chi aveva visto mai i capelli color ghiaccio
lunghe stalattiti su uno sguardo di cobalto
come quando impari a pattinare con impaccio
ti stringevo muto e tu arrossivi nel tuo smalto
Ah
questo cuore come langue
se non spacca di euforia
se non corre a dare il sangue
ad ogni amore in agonia
Ah
questo tempo ci confonde
e ci sbatte su e giù
sono forti come onde
gli anni della gioventù.
Ah
com’è bella questa notte
quella che non dormi mai
che di tutto se ne fotte
del futuro che non sai
Ah
quanto mondo c’è per strada
quante stelle a naso in su
sono tagli sulla spada
gli anni della gioventù.
Io torno presto e ti porto via
e con un gesto feci un po’ di allegria
ciao dall’oblò e ti lasciavo là
e tu l’ultima lettera
in cui aspettavi un figlio e pure un dopo
si disse che era tutto lì il tuo scopo
non ho saputo fare niente e
mai niente più di te
Ah
quante storie senza fine
che ci fiatano la scia
e ci restano vicine
mentre fingono amnesie
Ah
questo vento ci trascina
e ci butta a testa in giù
sono come una slavina
gli anni della gioventù.
Ah
sento ancora sulla bocca
la mia stupida poesia
e la tua nenia filastrocca
quando fuggi vado via
sui ricordi ci si beve
che non ci si pensa più
son rimasti nella neve
gli anni della gioventù
Single 11:
Come un eterno addio
(Como un eterno adiós)
COME UN ETERNO ADDIO
Ognuno danza nel suo angolo
che il mondo è come una balera,
vite rubate da un grandangolo
storie di case e di ringhiera,
i tuoi sorrisi di crepuscoli
lungo tramonti di brughiera
l’attesa stretta dentro i muscoli
e mani stanche di preghiera.
Le mie figure di funambolo
che cerca sempre una chimera
che si trascina da sonnambulo
fino alla fine della fiera.
Il senso dell’oblio
per te e me
di quel che non fu mai di te e me,
e il tempo del rinvio da te a me
di quel che non sarà mai tra te e me
come un eterno addio, come un eterno addio.
Una voragine di brividi
Dietro un incontro a borsa nera,
sotto la grandine i lividi
e un cuore in mezzo alla bufera,
il mio rifiuto del pericolo
verso una corsa di frontiera,
la strada è tutta in questo vicolo
mentre mi muore un’altra sera,
la tua passione avvolta in una sindone ricordi,
avanzi di galera, la fuga in volo di una rondine,
e in gabbia c’è una capinera.
Il senso dell’oblio per te e me
di quel che non fu mai di te e me,
e il tempo del rinvio da te a me
di quel che non sarà mai tra te e me
come un eterno addio, come un eterno addio.
Su passo o spalla sudata in un abbraccio
che cammina dentro un pensiero triste che si balla.
Il senso dell’oblio per te e me
di quel che non fu mai di te e me,
e il tempo del rinvio da te a me
di quel che non sarà mai tra te e me
come un eterno addio,
come un eterno addio,
come un eterno addio,
come un eterno addio.
Sarà come svegliarsi in mezzo a un
giorno che non c’era
come bagnarsi il viso che è di nuovo primavera
e ogni sguardo intorno è una scoperta
e sei più sicuro se la porta è aperta
e che la semplicità
sembra assai più vera
di una verità sofferta.
Sarà come tuffarsi in aria e dopo alzarsi in volo
come staccarsi piano per salpare via da un molo
che il futuro è ancora là sempre intatto
e ogni storia non sarà che il primo atto
e che la mediocrità
non avrà mai un ruolo
nella nobiltà di un patto.
Usciamo e andiamo via
dall’abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c’è un’altra origine
dentro un’emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine.
Cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine;
dietro la frenesia,
l’irrequietudine
dell’urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine.
E lanciarsi avanti con un arco d’orizzonte,
fidarsi di ogni passo che ci unisce come un ponte
che il sentiero cresce e va sotto i piedi
e un’impresa non ha età nè marciapiedi
se la curiosità
è salire il monte
sulla realtà che vedi.
Usciamo e andiamo via
dall’abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c’è un’altra origine
dentro un’emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine.
Cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine
dietro la frenesia
l’irrequietudine
dell’urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine.
In cammino, in cammino.
Tu che stai laggiù
con un tamburino
mentre il sole cade
sul tuo stupore,
tu a che punto sei
lungo il tuo destino?
Che le strade
portano tutte al cuore.
Tu sei oltre o sei vicino,
tu ce l’hai fatta o sei in cammino tu?
Usciamo e andiamo via
dall’abitudine
incontro a un vento clandestino
dove c’è un’altra origine
dentro un’emorragia
di moltitudine
sul precipizio di un mattino
quando rompe ogni argine.
Cerchiamo sulla via
la latitudine
di un nuovo sogno di bambino
che non abbia mai margine;
dietro la frenesia,
l’irrequietudine
dell’urlo teso di un violino
che ci dia la vertigine.
Via dalla solitudine
di romanzi senza pagine
da quella inquietudine
di ritratti senza immagine.
(coro) Siamo un po' in cammino
con la sollecitudine
di chi va nella pioviggine.
(coro) Siamo un po' in cammino
nella vicissitudine
di un convoy nella caligine.
(coro)
Noi che siamo qua in cammino,
siamo stati già in cammino.
Noi che siamo qua in cammino,
siamo nati già in cammino.
In cammino…
EN CAMINO
Será como despertarse en mitad de un día que no
existía como mojarse la cara porque es de nuevo primavera
y cada mirada alrededor es un descubrimiento
y estás más seguro si la puerta está abierta
y que la simplicidad
parece bastante más verdadera
que una dolorosa verdad.
Será como zambullirse en al aire y después alzarse en vuelo
como apartarse lentamente para zarpar desde el muelle
que el futuro está todavía allá siempre intacto
y cada historia no será más que el primer acto
y que la mediocridad
no tendrá nunca papel
en la nobleza de un pacto.
Salgamos y apartémonos
de la costumbre
al encuentro de un viento clandestino
donde hay otro origen
dentro de una hemorragia
de multitud
en el precipicio de una mañana
cuando rompe todo obstáculo.
Busquemos en el camino
la latitud
de un nuevo sueño de niño
que no tenga nunca márgenes;
atrás el frenesí,
la inquietud
del grito tenso de un violín
que nos dé vértigo.
Y lanzarse adelante con un arco de horizonte,
fiarse de cada paso que nos une como un puente,
que el sendero crece y va bajo los pies
y una iniciativa no tiene edad ni acera
si la curiosidad
es subir al monte
de la realidad que ves.
Salgamos y apartémonos
de la costumbre
al encuentro de un viento clandestino
donde hay otro origen
dentro de una hemorragia
de multitud
en el precipicio de una mañana
cuando rompe todo obstáculo.
Busquemos en el camino
la latitud
de un nuevo sueño de niño
que no tenga nunca márgenes;
atrás el frenesí,
la inquietud
del grito tenso de un violín
que nos dé vértigo. En camino,
en camino.
Tú que estás a lo lejos
con un tamborcillo
mientras cae el sol
sobre tu estupor,
¿Tú en qué punto estás
de tu destino?
Que las calles
todas llevan al corazón.
¿Tú estás más allá o estás cerca,
tú lo has logrado ya o estás en camino tú?
Salgamos y apartémonos
de la costumbre
al encuentro de un viento clandestino
donde hay otro origen
dentro de una hemorragia
de multitud
en el precipicio de una mañana
cuando rompe todo obstáculo.
Busquemos en el camino
la latitud
de un nuevo sueño de niño
que no tenga nunca márgenes;
atrás el frenesí,
la inquietud
del grito tenso de un violín
que nos dé vértigo.
Lejos de la soledad
de novelas sin páginas
de aquella inquietud
de retratos sin imagen.
(coro) Estamos en camino un poco
con la preocupación
de quien va con la llovizna.
(coro) Estamos en camino un poco
en la vicisitud
de un convoy en la niebla.
(coro)
Nosotros que estamos acá en camino,
hemos estado ya en camino.
Nosotros que estamos acá en camino,
hemos nacido ya en camino.
Favole cose tenere
ma non so far altro
e non ho altro da vendere
e anche le nuvole di là
vanno in cenere non va
io non fumo più ma a volte dovrei riprendere
sale un mare lungo sopra il lungomare
penso a un mare oltre luci d’oltremare
stelle in polvere, lontanissime
belle mie, c’avete mica un che da trasmettere?
si è messo a piovere da un po’
note e lacrime però fanno su una musica
che non vuoi mai smettere
come un solo suono mentre suono assolo
sono solo un uomo non un uomo solo
tu sei il mio cambio di tonalità
la mia più bella melodia
alzo il volume del silenzio
e il cuore non si placa
tu sei la mia più grande sinfonia
il picco di sonorità
la luna è piena e l’anima ubriaca
e questo amore è meno cieco nell’oscurità
ma uno è più forte o fragile
per decidere quando non sarà più
ancora tempo di scrivere
non sarà facile lo so
ma sorridere saprò
che anche questa è fatta
e non mi resta che vivere
fisso il mondo fuori
fuori un po’ dal mondo
dove il mondo ha fine
ci sei tu che sei la fine del mondo
tu sei il mio canto alla felicità
la mia più cara antologia
apro le tende della notte
e veglio il tuo riposo
tu sei la mia più vera biografia
il senso di complicità
ti soffia sulla schiena
un giorno più radioso
e un cielo che trattiene la sua infinità
sei la forza, la mia gruccia
semi e scorza, frutto e buccia,
succo e polpa, la mia colpa tu,
la mia innocenza, la mia schiavitù
sei la fonte, la mia brocca
nuca e fronte, grembo e bocca
la mia fuga da una ruga in più
una voce sotto sogna sottovoce
la mia voce piano, canta piano e voce
Io racconterò la storia di noi
due come un vangelo
io ti ruberò ogni giorno e ti porterò nel posto più vicino al cielo
come sopra un avamposto, sull’eternità, sulla vita che sarà
e sarà a qualunque costo la mia sola volontà
io ti costruirò una casa e poi ti servirò come un altare
io t’insegnerò ad andare come vanno via gli uccelli
più ridosso al mare a un incendio di capelli, nell’immensità di quel tempo che
sarà
e saremo ancora quelli di un’età che non ha età
Io, te e quel nostro bene, tutti e tre ci teniamo insieme
ora e qui e non basterà così neanche un’altra vita
Io, te e quel nostro bene
tutti e tre che ridiamo insieme
ora e qui e da sempre siamo stati chissà chi in un’altra vita
io farò della mia anima lo scrigno per la tua bellezza
io mi prenderò le pene nel sopolcro del mio petto
dentro una carezza, nel miracolo di un tetto nella luminosità di un domani che
sarà e sarai passione, affetto e strada che non finirà
Io, te e quel nostro bene
tutti e tre che corriamo insieme
ora e qui, come in volo, fino lì sopra un’altra vita
Io, te e quel nostro bene
tutti e tre che giuriamo insieme ora e qui
e poi sempre l’unica promessa di e per un’altra vita
ma il tempo ebbe fretta e scappò via
la gioia crebbe su un dolore sola e con poca allegria
che ti scalda le ossa del cuore
ma che cosa è mai successo a noi, tu mi guardavi e non capivi
e che puoi farci
se gli dei dell’amore son stati cattivi
come me e te e quel nostro bene e tutti e tre ci lasciamo insieme
ora e qui ci andrà forse meglio sì in un’altra vita
allora un dì e per sempre ci ritroveremo lì in un’altra vita.
Nato così, cuore di cervo
che batte uguale sia coraggio che paura
son stato qui libero e servo
coi piedi in casa e con la testa all’avventura
con la mia età stretta tra i denti
e un gusto di rivolta o di rassegnazione
tranquillità di quei perdenti
che la speranza è diventata un’ossessione
illuso o no, ladro di stelle
o forse un uomo nuovo sulla vecchia Terra
intruso un po’ nella mia pelle
o un buon soldato in mezzo a una cattiva guerra
io non guardai per non vedere
sorriso sulla bocca e in gola tanta rabbia
e non volai per non cadere
da solo mi son chiuso a chiave in una gabbia
io verrò a sciogliere le labbra di vulcani
e quelle nostre bocche
salirò le schiene degli oceani e sulle nostre
io ti inseguirò negli occhi di uragani
io verrò tra braccia e gambe di correnti in piena
e tra le nostre conche
scenderò le vene di altopiani
e nelle nostre poi ti sfiorerò le mani appena e morirò
l’ultima cosa che farò
ho avuto sempre più un muso di cane
mai troppo santo e troppo poco peccatore
cresciuto su ad acqua e pane
il vento fu un poeta e il mare un suonatore
non cominciai per non finire
un semidio un uomo intero e un solo specchio
e non amai per non soffrire
ho letto lo spartito ma ho suonato a orecchio
io verrò a sciogliere le labbra di vulcani
e quelle nostre bocche
salirò le schiene degli oceani e sulle nostre
io ti inseguirò negli occhi di uragani
io verrò tra braccia e gambe di correnti in piena
e tra le nostre conche
scenderò le vene di altopiani
e nelle nostre poi ti sfiorerò le mani appena e morirò
se non ho vissuto di un’idea
morirò di te mia dea
e quando avrò compiuto la mia odissea
sarà l’ultima cosa che farò
io verrò a sciogliere le labbra di vulcani
e quelle nostre bocche
salirò le schiene degli oceani e sulle nostre
io ti inseguirò negli occhi di uragani
io verrò tra braccia e gambe di correnti in piena
e tra le nostre conche
scenderò le vene di altopiani
e nelle nostre poi ti sfiorerò le mani appena e morirò
l’ultima cosa che farò
l’ultima cosa che farò
l’ultima cosa che farò.
Con el Papa Francisco en la isla de Lampedusa (Sur de Italia), el 8 de julio de 2013:
ISOLE DEL SUD
C’è uno che
guarda avanti
e come è duro stare in tanti
sulla barca del futuro
viene via dal sud
il vento contro
ma non c’è un viaggio
se non c’è un miraggio
che ti si fa incontro
se si va per mare non vuol dire
che la promessa di una terra
sia davvero poi la terra promessa
isole del sud che sono sole
e sole in mezzo al blu e bianco sale
sale ancora più in alto il mare
e in alto mare giù un tuffo al cuore
c’è un altro che guarda indietro
è appena andato e dietro il vetro
fissa il solco del passato
se ne va nel Nord da solo a bordo
ma non c’è un luogo dove non c’è un rogo
dentro ad un ricordo
ma si va per fare o per sapere
se in questo mondo il sogno di una vita
sarà mai una vita da sogno
isole del sud sotto la luna
e l’una e l’altra giù in preda ai venti
venti mila e più leghe dal fondo
e in fondo sorge su un altro tempo
un tempo, un mare, un uomo sa
che non si può fermare
se uno arriva un altro va per non tornare
in ogni tempo, in ogni mare, in ogni uomo
che è fatto di avvenire
perché partire è vivere e un po’ morire
CORO:
siamo quelli che non sono mai
né là né qua vite a metà
noi siamo acqua
E CHI CI AMAZZA
Quattro mocciosi per la strada era la nostra compagnia
e facevamo sega a scuola e il prato era una prateria
sfidarsi a un’andatura brada sui sassi della ferrovia
mattine eterne a far la spola tra sala giochi e pizzeria
Quattro sfigati dentro un’auto a passo di cavalleria
prendere a calci il pomeriggio e a sputi la monotonia
urlare un complimento incauto tirando dritto a un crocevia
ficcarsi in mezzo ad un litigio poi capottarsi di euforia
C’andava bene anche se ci andava male
non ci acchiappava mai la malinconia
cosa ci fosse poi di tanto speciale
nessuno ci ha capito mai una beneamata mazza
la sera giù in piazza la chitarra per corazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza a noi
Quattro cialtroni al ristorante con i ricordi in avaria
a fare sempre troppo tardi bolliti già a bagnomaria
sotto una faccia un po’ sognante pisciare con filosofia
e ribeccarsi negli sguardi senza cambiare sintonia
Era la stessa e che non era mai uguale
e ci schiantava una dannata allegria
chissà che c’era di così eccezionale
per stare là in silenzio sciroccati nella guazza
e un’alba svolazza sopra i panni su in terrazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza
Il tempo non ha tempo per nessuno
tenerlo fermo è un’utopia
e a me è toccato dirvi addio ed uno ad uno
mi siete andati tutti via
e son rimasto a correre da solo
ma a volte ho l’illusione che
uno per uno vi mettete affianco al volo
e poi vi fate insieme a me
La corsa più pazza dietro al vento o a una ragazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza
e un pezzo strombazza nell’aria e nella mente che scorrazza
cavalli di razza sempre insieme e chi ci ammazza
(CORO) : Tanto come fai questa vita spiazza
non ci capiremo mai una beneamata mazza
tanto cosa vuoi questo tempo impazza
ma ci penseremo poi tanto a noi ma chi ci ammazza
(CORO + CLAUDIO) : Tanto come fai questa vita spiazza
non ci capiremo mai una beneamata mazza
tanto cosa vuoi questo tempo impazza
ma ci penseremo poi tanto a noi ma chi ci ammazza…
Non sapremo mai se il nostro incontro sia piu’ effetto o causa
nuda proprieta’ o solo propria nudita’
i corpi messi a fianco come segni paralleli di una pausa
nel silenzio che sta a galla senza gravita’
non c’e’ stato un patto, una promessa, mai nessun accordo
tutto e’ solo e sempre frutto di casualita’
e poi ogni istante e’ come il primo e non c’e’ un dopo che non
sia un ricordo
come dentro un sogno e fuori dalla realta’
e noi due la’ e noi due la’
nel buio bianco e fermo e freddo come il vino in cui ci si
conosce
uno che non sa dell’altra chi era e chi sara’
ma ci prendiamo per qualcosa che e’ nel cuore, in testa e fra le
cosce
per lasciarci sempre in assoluta parita’
e noi due la’ e noi due la’
e solo il cielo per vestito
e malattia dell’infinito
quell’amore la’ che dell’amore non ha i guai
che il suo spazio e’ ovunque e che il suo tempo non e’ mai
se lo leggi in fila vivi storie gia’ sentite
sogni invece se apri a caso il libro delle vite
quell’amore la’ che non ha dove ne’ perche’
e’ una voce che non dice, resta tra me e te
che vaghiamo ancora lungo terre di confine
strade senza inizio e senza fine
come noi due la’
noi due la’
fuori è un’alba fresca di giornata e un vento nuovo che si vede
e non si sente
c’e’ un’ultima stella da pigliare e andare via
adesso tanto un bacio e’ pure un trucco per non farti dire
niente
che la notte e’ un gioco d’ombre e un mondo che ci spia
e noi due la’ e noi due la’
nel vuoto pieno di un interno
come in un presente eterno
quell’amore la’ che dell’amore non ha i guai
che il suo spazio e’ ovunque e che il suo tempo non e’ mai
se lo leggi in fila vivi storie gia’ sentite
sogni invece se apri a caso il libro delle vite
quell’amore la’ che non ha dove ne’ perche’
e’ una voce che non dice, resta tra me e te
che vaghiamo ancora lungo terre di confine
strade senza inizio e senza fine
come noi due la’
chissa’ se poi siamo veri | noi due la’
o due riflessi lontani | noi due la’
visioni o forse pensieri | noi due la’
o poesia di canzoni | noi due la’
siamo il futuro di ieri | noi due la’
che e’ gia’ passato domani
noi di quell’amore la’ che dell’amore non ha i guai
che il suo spazio e’ ovunque e che il suo tempo non e’ mai
se lo leggi in fila vivi storie gia’ sentite
sogni invece se apri a caso il libro delle vite
quell’amore la’ che non ha dove ne’ perche’
e’ una voce che non dice, resta tra me e te
che vaghiamo ancora lungo terre di confine
strade senza inizio e senza fine
come noi due la’
noi due la’.
Io
sono te però più vecchio
e un passo indietro o un pezzo avanti
non si sta insieme mai parecchio
cosicché gli anni sono istanti
sopra le spalle o dentro un secchio
e un po’ di meno lì davanti:
non fidarti solo di uno specchio
nè di tutti quanti.
Io non saprò mai cosa si dice
a uno che ti somiglia tanto
che cresce da una tua radice
dove la gioia beve il pianto
e ha quella stessa cicatrice
che fa il rimorso sul rimpianto:
cerca sempre di essere felice
e non ti manchi mai l’incanto
alza il capo e da’ un occhio all’orizzonte
finché hai un’anima e un brivido di fronte
ridi a questo cielo che ti può svegliare
e gioca finché hai un grido e un mare
finché ritrovi un nido e un fuoco in mezzo al gelo
su questa scena di passaggio
noi due senza bagaglio appresso
e a un altro si può far coraggio
quel che non sai dare a te stesso
ma qualche volta invia un messaggio
per dirmi che non hai più smesso:
non stancarti mai di questo viaggio
guarda che hai promesso tu
Il primo abbraccio che mi viene in mente
che andrà via sempre troppo presto
vedi di non sprecare niente
se anche puoi avere tutto il resto
che non si campa inutilmente
quando ogni giorno è in modo onesto:
prova a voler bene all’altra gente
che non è facile per questo
tieni il fiato e fà un battito più forte
finché hai un’isola e una speranza in sorte
spingi questo tempo finché puoi lottare
e corri finché hai sete e fede per andare
e vola senza rete che ti sorregge il vento
quando ti ridesti in un soffio strano
di cambiamento
il respiro immenso di una tempesta
un sottile affanno da struggimento
come un fischio in testa anche il rischio
è appena un momento
Salta il muro e va’
e punta dritto al sole
finché hai musica e un pugno di parole
vivi questa vita finché puoi suonare
e sogna finché hai voce e amore per cantare
che ancora non sei in croce se hai un cuore e dieci dita.
La mia canzone più bella
è quella che ho suonato meno
e che ogni volta mi piace
perchè ho cambiato sempre melodia.
Che se ti perdi una stella
il cielo non sarà mai più sereno
e se non trovi più pace
te la può dare solo la follia.
Però con voi,
è stata sempre una magia
tirare tardi per non fermare un’allegria,
farsi di sguardi fino a sballarsi di poesia.
Però con voi
è stata tutta un’altra cosa e così sia.
Le mie stagioni più matte
son quelle che ho bruciato prima.
Ho preso a pugni l’inverno
perchè la primavera fosse mia.
In purgatorio ne ho fatte,
in paradiso è stato meglio il clima
e in qualche buco d’inferno
ho rimediato buona compagnia.
Però con voi
è stata come un’embolia,
spartire il fuoco senza nessuna gelosia,
buttarsi in gioco nell’aria di un acrobazia.
Però con voi,
però con voi, è stata proprio una mania.
Questo è il tempo di trovare un altra
immensità,
diventare liberi
di cercare un mondo nuovo e nuove identità,
di restare semplici.
Questo è il tempo di guardare con ingenuità,
di tornare piccoli,
di salvare la speranza nella verità,
di morire giovani.
Se ti fermi a metà strada non saprai chi
sei,
ogni vita ha un suo mistero
e chissà se in fondo non c’è niente o forse, noi.
Io ho capito chi ero io da voi.
Anche i miei amori più grandi
son quelli che ho tenuto peggio,
libri sfogliati di fretta,
finali letti senza bramosia,
tra decisioni e rimandi
che quasi mai finiscono in pareggio
e un’esistenza che aspetta
fino a scordarsi per quale agonia.
Però con voi
c’è stata tanta fantasia,
sparare ad acqua in faccia alla malinconia,
baciarsi in bocca una bellissima bugia.
Però con voi
però con voi che botta è stata di energia.
Questo è il tempo di
trovare un’altra immensità
diventare liberi
di cercare un mondo nuovo e nuove identità
di restare semplici.
E questo è il tempo di guardare con
ingenuità
di tornare piccoli
di salvare la speranza nella verità
di morire giovani.
Quello che sarà il cammino ancora non lo
so,
questa è solo la partenza.
So che avevo chiuso già la porta quando poi
mi bussò l’urgenza che ho di voi.
Questo è il tempo di trovare un’altra immensità,
diventare liberi
di cercare un mondo nuovo e nuove identità,
di restare semplici.
E questo è il tempo di guardare con
ingenuità,
di tornare piccoli,
di salvare la speranza nella verità,
di morire giovani.
Se c’è un fine in questo viaggio, non c’è
fine mai
Il sogno è morto, viva il sogno.
Fu un onore e un privilegio essere gli eroi,
perche questo sogno fu con voi.
CON VOSOTROS
Mi
canción más bella
es la que toqué menos
y que cada vez me gusta más
porque siempre cambié la melodia.
Que si te pierdes una estrella
el cielo ya no será nunca más sereno
y si no encuentras ya paz
sólo te la puede dar la locura.
Pero con vosotros
ha habido siempre magia
dormir tarde por no apagar una alegría,
colocarse de miradas hasta drogarse de poesía.
Pero con vosotros
ha sido todo diferente y así sea.
Mis temporadas más locas
son las que quemé antes.
Empecé a puñetazos el invierno
para que la primavera fuese mía.
En el purgatorio he estado,
en el paraíso hubo mejor clima
y en cualquier agujero de infierno
encontré buena compañía.
Pero con vosotros
ha sido como una embolia,
compartir el fuego sin tener celos,
lanzarse al juego en aires de acrobacia.
Pero con vosotros,
pero con vosotros, ha sido en verdad una manía.
Éste es el tiempo de encontrar otra
inmensidad,
de
ser libres
de buscar un mundo nuevo y nuevas identidades,
de permanecer simples.
Éste es el tiempo de mirar con ingenuidad,
de volver a pequeños,
de salvar la esperanza en la verdad,
de morir jóvenes.
Si te paras a mitad camino no sabrás quién
eres,
cada vida tiene su misterio
y quién sabe si en el fondo no hay nada o quizás, nosotros.
Yo comprendí quien era yo por vosotros.
También mis más grandes amores
son los que he llevado peor,
libros hojeados deprisa,
finales leídos sin interés,
entre decisiones e indecisiones
que casi nunca terminan en empate
y una existencia que espera
olvidarse de la agonía.
Pero con vosotros
ha habido tanta fantasia,
disparar agua a la cara de la melancolía,
besar la boca de una bellísima mentira.
Pero con vosotros,
pero con vosotros, qué subidón hubo de energía.
Éste es el tiempo de encontrar otra
inmensidad,
de
ser libres
en buscar un mundo nuevo y nuevas identidades,
de permanecer simples.
Éste es el tiempo de mirar con ingenuidad,
de volver a pequeños,
de salvar la esperanza en la verdad,
de morir jóvenes.
Todavía no sé cuál será el camino,
ésta es sólo la partida.
Sé que había cerrado ya la puerta cuando luego
me llamó la urgencia que tengo de vosotros. Éste es el tiempo de encontrar otra inmensidad,
de ser libres
de buscar un mundo nuevo y nuevas identidades,
de permanecer simples.
Éste es el tiempo de mirar con ingenuidad,
de volver a pequeños,
de salvar la esperanza en la verdad,
de morir jóvenes.
Si hay un final en este viaje, no hay final
nunca.
¡El sueño ha muerto, viva el sueño!.
Fue un honor y un privilegio ser los héroes,
porque este sueño fue con vosotros.