Letras del Disco

 

INIZIO (INSTRUMENTAL)

 

IO SONO QUI



Dove sono stato
in tutti questi anni
io me ne ero andato
a lavarmi i panni
dagli inganni del successo
a riscoprirmi uomo
io sempre lo stesso
più grigio ma non domo
siamo tutti dentro la storia
tardi o presto
e io sono qui
tutti in libertà provvisoria
in arresto o a nasconderci
e dove eravamo rimasti
chissà dove
ma io sono qui
forse prigionieri o fuggiaschi
forse altrove a difenderci
la realtà mi ha fatto atterrare
il mio errore fu di errare
e non ero un eroe
ma sono vivo
e sono qui
e vengo dentro a prenderti
da solo disarmato innamorato
tu devi arrenderti
ci sono io e sono qui
con la pazzia di stringerti
mi hai perquisito gli occhi
e sai sono pulito
non posso ucciderti mai più
e si torna a scendere in pista
un altro viaggio
e io sono qui
non perdiamoci più di vista
nel coraggio
di riprenderci
dentro l'abito della festa quello scuro
ora sono qui
l' unica paura che resta del futuro
è di non esserci
tra sparare oppure sparire
scelgo ancora di sperare
finchè ho te da respirare
finchè ho un cielo da spiare
per sapere che
io sono vivo e sono qui
e vengo dentro a prenderti
da solo disarmato innamorato
tu devi arrenderti
ci sono io e sono qui
perchè ora so pretenderti
far fuori la tua scorta
e fuori dalla porta
sarò ad attenderti così
e scriverò il mio nome
sui fogli della gente
fino a sapere come
mi chiamo e non chi sono veramente
ma quaggiù sto
a chiedere perdono
se non sono un uomo giusto
ma sono giusto un uomo
sono qui
e vengo dentro a prenderti
da solo disarmato innamorato
e devi arrenderti
se sono io e sono qui
e resto qui a viverti per vivere
da qualche parte
a mettere le porte al vento
per questo sono qui

 

PRIMO TEMPO



(Esterno giorno) finestra di una casa
con il bianco quadrettato
(lento carrello in avanti) dal sole mezza invasa
lui col mento un po' appoggiato
sul bordo del piano
i tasti bianchi e neri
non c'è suono né rumori
(primo piano di lui) negli occhi ha dei pensieri
chiusi in cerca di colori
(stacco) ora corre una spiaggia
fatta a scimitarra
(interno giorno) lui buttato su un divano
abbraccia una chitarra
(fuori campo) una voce in napoletana
eco di un vecchio canto
che cammina in fondo al mare
e gli bagna le labbra
lui se la mette accanto
(particolare) sulle corde a risuonare

 

LE VIE DEI COLORI



O bella mia
io vado via
e non ti porto con me
c'è un viaggio che
ognuno fa solo con se
perchè non è che si va vicino
perchè un destino non ha
un mattone vuole esser casa
un mattino divenire chiesa
ed il matto che c'è in me
che si chiede che cos'è
vuole diventare qualche cosa
e sarà una strada senza fine
sotto una spada o su una fune
a cercare il mio Far West
a trovare il Santo Graal
una corsa brada oltre il confine
una luce prenderò
per te là fuori
quando io camminerò
le vie dei colori
scalerò le rocce in mezzo al vento
sulle tracce di chi ha perso o vinto
vagherò la mia odissea
nella idea di te mia dea
tagliati le trecce e vai in convento
una voce prenderò
per te là fuori
quando io camminerò
le vie dei colori
c'era un cavaliere
bianco e nero prigioniero
senza un sogno né un mistero
senza fede né eresia
senza le ali di un destriero
senza le onde di un veliero
se la sorte rivolesse ciò che speso
io forte non sarei per il tuo peso
a volare in un rodeo
a valere in un torneo
della morte ed essere il tuo sposo
una pace prenderò
per te là fuori
quando io camminerò
le vie dei colori
c'era un cavaliere
bianco e nero prigioniero
senza un posto né un sentiero
senza diavolo né Dio
senza un cielo da sparviero
senza un grido di un guerriero
io ti lascio senza perderti
e ti perdo un po'
anche se poi
lasciarti e' un po' perdermi
o bella mia
o bella ciao
io sono via
con un pensiero di te immenso
e un nuovo senso di me
c'era un cavaliere giallo
che rubò un cavallo alle scogliere
e un cristallo alle miniere di un metrò
sulle ciminiere disegnò un castello di corallo
e al ballo tutto il quartiere andò
c'era un cavaliere rosso
che salì sul dosso di bufere
sopra il fosso delle sere di città
dietro un cielo mosso di ringhiere dentro il mare grosso
di un braciere di immensità
c'era un cavaliere blu
che catturò la gioventù di primavere
che portò chimere in schiavitù
liberò le gru dalle lamiere di un cantiere
verso un campo di preghiere laggiù
dove arriverai anche tu
camminando le vie dei colori

 

REGINELLA



"T' aggio voluto bene
tu m' hai voluto bene a me
mo nun' nce amammo cchiù
ma a vvote distrattamente pienzo a te..."

È l'una senza luna
senza te e senza la mia stella
dopo non l' ho cantata più
la tua canzone Reginella
ti dissi proprio una idiozia
forse per farti torto
quando ti urlai
che era durata pure troppo
il cuore lo trovai in corsia
caduto mezzo morto
poi si rialzò ma restò zoppo
a vita
dicevi di essere di Napoli
ma non c'eri mai stata
e se si usciva avevi sempre su
qualcosa un po' scollata
anche quei nomi che inventai
quando li pronunciavo
non era per chiamarti ma per sospirarli
nemmeno un gatto ti comprai
o un uccellino schiavo
compagno di segreti
per imprigionarli
fabbricai le reti
ma una bella gabbia no...
lo so Reginè
che mi hai voluto bene
forse più di me
e quello ti rimane
sopra il letto delle nostre cene
non c'era un gran che
c'eri tu Reginè
ma perchè hai dato un po' di te
a ognuna delle altre donne
quanto di te darai agli uomini
per farmi stare insonne
chissà se amavi proprio me
nel tempo in cui mi hai amato
ma proprio me hai smesso
tu di amare un giorno
ed io incendiai tutto di te
ma si smorzò bagnato
dal pianto del rimpianto
che pioveva intorno
al mio annuncio affranto
triste vedovo di te
lo sai Reginè
che ti ho voluto bene
e mai l' ho detto a te
ci ho fatto una canzone
e almeno questa ti appartiene
come un po' di me Reginè
Reginella
balla Reginè bella
finchè vorrai ballare
anche se il tuo re
non ti potrà vedere
nel passato ti verrà a cercare
e dicono che...se ne va
camminando in fondo al mare,
danzando.

 

SECONDO TEMPO



(Esterno all'alba) un vicolo di vento
dentro un abito importante
si dondola contento
(cameracar) lui strimpella sul volante
di un'auto scoperta
un po' di barba scura
(interno casa) nella tenda della doccia
si muove una figura
(dissolvenza) mentre cade qualche goccia
sulla macchina da scrivere
sopra le gambe
(in soggettiva) un televisore acceso
facce contorte e strambe
(totale) lui su un letto come arreso
(panoramica) sul pubblico che aspetta
dentro il fumo ed il sudore
e scandisce il suo nome
lui sale la scaletta
(controcampo) e si accende un riflettore

 

NUDO DI DONNA



Con la testa piena di scirocco
e di un fresco amarcord
tippettando come un vecchio frac
o un giovane freak
a scansar la vita e i posti alt di blocco
on the road
quando il giorno batte il primo ciak
e ti alzi col cric
ieri notte tu mi hai preso al volo
dentro il tuo videoclip
come quando fischi ad un tassi
o salti sull'ultimo bus
apro l'acqua poi mi spoglio ma son solo
e che strip
anche se l'annuso ancora qui
la tua mousse
fredda fredda fredda marosa
e viene giù
cosi spigolosa piovosa
come eri tu
e sul mento mio
io risento il tuo nudo di donna
me ne uscivo dal tuo quadro
neanche fosse un Van Gogh
con i passi ai ritmo di uno scat
o di un lento ragtime
io chi sono stato il derubato o il ladro
Dylan Dog
dell'amore del tuo bancomat
del tuo numero Hot Line
ti ho lasciato dappertutto impronte
pure sul baby-doll
cosi non potrai cambiarmi tu
I'identikit a la police
ho buttato la pistola colt dal ponte
ho fatto goal
tanto come puoi sfuggirmi più
mai più Miss
calda calda calda nebbiosa
e viene giù
cosi turbinosa furiosa
come eri tu
e sul petto mio
io sospetto il tuo nudo di donna
fredda calda fredda odiosa
e vieni giù
cosi burrascosa smaniosa
come eri tu
e sul fianco mio
io mi abbranco il tuo nudo di donna
giusta adesso e giusta
schiumosa
e viene giù
e meravigliosa gustosa
come eri tu
e sul sesso mio
sfioro adesso il tuo nudo di donna

 

V.O.T.

 

Ma come raglia quella tele
accesa tutto quanto il giorno
ti prego tagliale la lingua è troppo forte
io sono troppo debole
e tu troppo spoglia mi stai intorno
mi togli l'ukulele dal mio pianoforte
stanotte ho avuto un incubo
per colpa di questa canzone
che la scrivevo ma non era mai finita
poi la suonavo ma chissà
se per un pubblico o un plotone
ero bendato e fu un'esecuzione a vita
ma prestami la macchina
o rompo il vetro con un sasso
che devo seminare tutti questi guai
e fuggirò ma dove andrò
se il mio morale e cosi basso
che gia si sta impiccando ad un bonsai
come ti pare questo disco?
questo disco pare.... sí mi sa una buona idea
mi pare appena un po' pesante
ma che poppe sante poppe da epopea poppea
tu batti sempre su quel tasto
e non mi dai un aiutino
a battere il mio testo e non il mio testosterone
cos'e che ho visto nero nero
proprio sotto il grembiulino
oh oh davvero complimenti per la trasmissione
se spegni il muso alla tivvù
io forse un poco mi concentro
e questo pezzo te lo termino prima del gong
ci ho un tale rodimento
che mi rode fuori e rode dentro
che ci vorrebbero le mani di King Kong
per certi tizi di potere
comandare e più di fottere
io ho altri vizi
anziché farmi comandare
preferisco farmi sfottere da te che mi sfizi
che non da quei supplizi
vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti
con le facce da idioti
V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti
belli beneamati e beoti
beati noi abbonati al fatelo da voi
ohoh voyeurs ohoh voyeurs
ohohoh voyeurs ohoh voyeurs ohoh voyeurs
ohoh voyeurs ohoh voyeurs
ohohoh voyeurs io e te della tv soccombuto
tributo alla tribù dei
vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti
sempre i soliti noti
V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti
pieni di quattrini e di voti
devoti noi restiamo
patrioti ci schieriamo
coi figli e coi nipoti
noi vi guardiamo
io spero in Dio sempre di più
che è l'unico quaggiù
che ancora alla tivvù
non e mai apparso
amore mio dai vieni qui
e amiamoci cosi
di fronte a quelli li
e un bell'applauso
vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti
con le facce da
vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti
con le facce da...

 

ACQUA NELL'ACQUA



Tu chi sei
che parli diverso
più giovane di me
in un'altra età persa perso
in mezzo ai giorni tuoi
pezzi di quella vita che non so
tu chi sei
tu chi sei
un universo
tu che hai
la nuova promessa
di un segno che lasciai
nell'infinità adesso impressa
in fondo agli occhi tuoi
figli di quella luce che non e
solo tua solo mia
se l'alba e la stessa
cielo e oceano
acqua nell'acqua
onda e nuvola
acqua nell'acqua
fiato dentro il fiato
io in te quant'è passato?
corpo e anima
acqua nell'acqua
vene e lacrime
acqua nell'acqua
il mio grido nel tuo grido
è stato un brivido
un vento caldo da domare
per salirci su e tornare
a riamare aria e mare
con te che fai
un altro sentiero
e insegui la tua vita
in cerca di te vera vero
e non si arriva mai
a sapere quand'è che finirà
tu che hai
io che ho
un cuore sincero
che batte
un cuore che batte
davvero
cielo e oceano
acqua nell'acqua
onda e nuvola
acqua nell'acqua
fiato dentro il fiato
io a te cos'è che ho dato?

corpo e anima
acqua nell'acqua
vene e lacrime
acqua nell'acqua
il mio grido nel tuo grido
e ancora un brivido
che c'è
che piega e piaga la mia schiena
che rovescia un fiume in piena
mi svegliai
su questa scena

e nello sconcerto
cominciai il concerto
e incerto salutai
e attraversai
tutto il deserto
per trovarmi in mare aperto
e respirai
e respirai

acqua nell'acqua di parole
come un salto nelle gole
verso isole di sole
un volo libero di bere
nelle azzurrità leggere
anche per perdersi e cadere
ricadere giù

 

INTERVALLO (INSTRUMENTAL)


 

TERZO TEMPO



(Interno sera) a lume di candele
una testa reclinata
(piano sequenza) le braccia parallele
su una tavola apparecchiata
si alza girando
e porta lentamente
una mano sopra il petto
(rallenty) lui prova quasi assente
come passi di un balletto
e i suoi piedi che ora
vanno proprio a tempo
(dal basso) mentre scendono le scale
(piano americano) respira nottetempo
una musica da finale
che piange un organetto
(esterno tramonto) mentre il sole
si va a inabissare tra le case del mondo
lui ciondola su un tetto
(in controluce) a braccia larghe per volare

 

BOLERO



La scenografia
dei tuoi appartamenti
buia sacrestia della teatralità
la diplomazia lavabiancheria
dei miei chiarimenti
solita amnesia della tranquillità
la didascalia
dei tuoi atteggiamenti
sacra liturgia della formalità
l'autobiografia enciclopedia
dei miei mutamenti tormenti
meteorologia della scontrosità
e della codardia
e ci baciamo là
sopra il boccascena
dell'ultima cena di chi tradirà
e un'altra volta in più gia
ci si uccide la passione
dentro un'auto nel burrone
la spingiamo giù ma
siamo sempre qua
storie in bianco e nero
dove abbiamo solo
un ruolo fisso da comparsa
nelle file di un bolero
e tutto il resto è farsa
noi venimmo qua
facce da straniero
dentro questa scena
oscena per non farne a meno
altro giro di bolero
ed un altro sorso di veleno
la radiografia
dei miei giuramenti
vaga profezia della meschinità
la coreografia scelta simmetria
dei tuoi turbamenti
nuda rapsodia della sinuosità
la tappezzeria
dei miei pentimenti
fiacca parodia della maturità
la cineseria microchirurgia
dei tuoi sentimenti lamenti
pura maestria della fragilità
e della tirannia
e se il mio cuore sta
fermo alla frontiera
tu ti mostri fiera della vanita
perché ci sono anch'io la
tra i tuoi ninnoli d'avorio
a suonare il repertorio
di un eterno addio ma
siamo sempre qua
chiusi in un mistero
che l'amor sia tutto
è tutto ciò che noi sappiamo
dell'amore che è un bolero
in cui ci muoviamo
noi saremo qua
tra il falso e il vero
il bene e il male
quando voleremo
digitando uno e zero
in una realtà virtuale
o contando il tempo di un bolero

 

FAMMI ANDAR VIA



Fammi andar via
liberami
da questa prigionia
fammi andar via
risparmiami
un' altra litania
non serve a niente
dire che mi ami
ma tanto chi ci sente
se per noi
si parleranno d' ora in poi
i legami
un minuto di raccoglimento
oggi si è spento un sogno
conti fino a cento
e torni a vivere
perchè hai bisogno
e se andrai lontano fà che non sia troppo fuori mano
o trova un posto irraggiungibile
e calerà la fine
in questo cine senza schermo
io e te come in un fermo immagine
attori e spettatori
chiama la polizia
che ho appena fatto fuori
la tua bella allegria
per risparmiarle ancora dei dolori
non la potevo più soffrire
non dovrà soffrire più
ci amammo alla follia
poi siamo rinsaviti
per quella malattia di noi guariti
dal quel fottuto medico del tempo
al crocevia di una via crucis
via la croce e così sia
fammi andar via
aiutami
in questa eutanasia
non ci ameremo più qui ma attraverso
ciò che in altri giorni avremo perso
e nei ritorni della gelosia
ce lo divideremo
quel pagheremo al boia
per crepare poi di noia o nostalgia
ma che sia morte e mai ferita
quando tu chiederai
i baci e un' altra vita
agli uomini usurai
diglielo che tra noi non è finita
che ti ho fregato tutto che sei in lutto
che sei roba mia
l' avrebbero chiamato poi
il nostro numeretto
e tocca pure a noi noi dentro il sacchetto
di questa sporca tombola del mondo
che vuoi che sia, sia che sia si sia che sia no, lascia che sia così
poi sia poesia
fammi andar via
perdonati
questa vigliaccheria
fammi andar via
fallo per me
fammi andar via da te...

 

QUARTO TEMPO



(Esterno notte americana) tra gli alberi di un bosco
(macchina a spalla) lui si aggira diffidente
con uno sguardo fosco
(scene veloci) tra i cespugli della mente
e il suo fiato che appanna
un volto in uno specchio
(effetto flou) a spiarsi i lineamenti
si vede un po' più vecchio
(flashback) lui bambino si mostra i denti
per farsi paura
dentro un videogioco
(in successione) immagini di vita reale
(primissimo piano) sul dito che fa fuoco
contro i demoni del male
(interno notte) lui in piedi accanto al piano
(dolly indietro) e raccoglie i fogli li vicino
uno a uno per bene
e se li stringe in mano
(fermo immagine) poi s'incurva in un inchino

 

MALE DI ME



Solo nella mia pelle
incontro a brividi avvoltoi
a frugare le celle
di lunghi bianchi corridoi
dove uscirmene a caccia
di questa mia inquietudine prima o poi
fino a che faccia a faccia
resteremo noi
un'eclissi di cuore
e il mio fucile spianerò
dietro ad ogni rumore
e ombra o belva che vedrò
tra radici di un lampo
in questa selva di sterpai mirerò
io non le darò scampo
finchè camperò
e l'avrò viva o morta
la sniderò dovunque sia sparerò
con tutto il piombo dell'oblio
l'ho inseguita l'ho scorta
ma era lei o chissà forse ero io?
male oscuro
male dentro
male di me
che male è
male di vivere
male duro
maledetto
che male fa
un male dell'anima
quest'animale
lei mi sta addosso
mi sta sopra
come una bestia lurida
in questa vita in brutta copia
di un'alba ruvida
e di un amore mosso
che navigammo io e te
finchè una notte ci annegò
come un cavallo scosso
lui corse ancora un po'
senza sapere perchè
male oscuro
male dentro
male di me
che male è
male di vivere
male duro
maledetto
che male fa
un male dell'anima
quest'animale

 

L'ULTIMO OMINO



Level one
a cavallo di un girello
sempre a caccia di tesori
piccole dita di mela sul castello
con le carte e un vento
abbatte quadri e cuori
level two
sul balcone a fare i botti
poi ficcarsi dietro ad un padre
una palla di cannone fra i cappotti
messi in terra a far le porte delle squadre
battiti combattiti
ribatti gli attimi scaduti
e tutti i battiti mai battuti
dal cuore mai
dentro un giubbotto e poi giù botte
su quei rottami di vite rotte
battiti battiti
battiti combattiti
per il rispetto degli affetti
per tutti i sudditi dentro i ghetti
buttati là
come imbottiti di cazzotti
sotto le frottole dei complotti
battiti battiti
level three
dentro pagine di serre
un amor da dare a lei
una guerra per finir tutte le guerre
occhialuto un po' confuso nei cortei
level four
dare un prezzo a molte cose
e un valore mai a nessuna
per difendere un lavoro figli e spose
e cercare l'isola della fortuna
battiti combattiti
abbatti i rettili corrotti
sopra i relitti dei malridotti
sbattuti giù
per i delitti ai derelitti
per sempre vittime dei conflitti
battiti battiti
battiti combattiti
contro i misfatti sui reietti
per il riscatto degli imperfetti
sfruttati già
con il ricatto dei profitti
dietro il diritto di tutti i dritti
battiti battiti
battile combattile
le lotte attese nei grilletti
nelle pallottole dei verdetti
nelle razzie
delle speranze fatte a fette
dentro i lucchetti delle manette
battiti battiti
level five
con i nodi delle mani
che si sciolgono nei mari
di bicchieri e di ricordi più lontani
bere soli e poi barare solitari
welcome to the fight of life
battiti combattiti
in questa vita fatta a scale
senza sapere se poi farsi male
è vero o no
con il pulsante del tuo cuore
poter salire oltre il dolore
battiti battiti
battiti battiamoci
da brutti sporchi e anche cattivi
perche' dobbiamo vivere da vivi
con l'anima tra i denti
in questa sparatoria
come sarebbe mai la storia
se a vincere fossero i perdenti
battiti combattiti
che sia sconfitta o sia vittoria
che sia disfatta o che sia tutta gloria
in questa via
dove si gioca la partita
che noi combatteremo fino
all'ultima vita
all'ultimo omino
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginare.
navi in fiamme al largo delle coste di Orione
raggi B balenare nel buio presso le porte di Tannoide.
E tutti quei momenti andranno persi nel tempo
come lacrime nella pioggia.
è tempo di morire.
Game over
(el párrafo final de la película "Blade Runner" de Ridley Scott)

 

TITOLI DI CODA



Quando io
morirò sarà un giorno qualunque
come quelli che gia sono andati
o quelli che ci sarebbero stati
ma sarà come va per chiunque
anche io
che ho vissuto e vivrò uguale a tanti
come se si campasse in eterno
con la vita che va sempre avanti
anche se questa vita e un inferno
e avrà un senso ma non uno scopo
se il passato non passo per niente
se il futuro non fu neanche dopo
ed il presente e sempre assente
mentre si snoda
la mia storia sul rullo sfuggente
dei titoli di coda
amori miei
sarà duro restare a digiuno
dell'amor che dovrò dare indietro
e riportare quei vuoti di vetro
anche se ci sta un po' di qualcuno
figli miei vi lascerei
se potessi una casa più grande
una con mille e più fumaioli
e risposte per cento domande
che cresciate un po' meno da soli
ma da soli si e in ogni copione
quando il pubblico non grida fuori
e non si alzerà mai più il telone
e anche se muori non c'è emozione
né primi piani
per quest'ultima interpretazione
chi batterà le mani
se si accende la luce e ci inchioda
sui titoli di coda
e non ci son più scene
dove veder se hai recitato bene
o male
cambiare un po' il finale
prima che il mondo
rida o si commuova
applauda o se ne vada
ai titoli di coda

 

FINE TRA LE ULTIME PAROLE D'ADDIO E QUANDO VA LA MUSICA

 

Son le ultime parole
che ho pensato in questa stanza
e sono poi le sole
e non sono mai abbastanza
per dire che Grazie
io li ringrazio tanto
tutti quelli che han suonato
che sono stati accanto
quelli che hanno un po' aspettato
che fosse la fine
e non so più davvero
se è tutto bello o tutto brutto
quanto c'è di sincero
o quanto ho fatto è farabutto
comunque si va avanti
ci si alza dalla sedia credimi Crediti
perchè per tutti quanti
questa vita è un po' commedia
tra le ultime parole d'addio
e quando va la musica
e quando va la musica
è musica che va
su un'altra musica che verrà
per noi che siamo qua
tra le ultime parole d'addio
e quando va la musica

 

SEGUNDO TIEMPO

by doremi

(plano exterior al amanecer) un callejón de viento
en su traje importante
se balancea contento
(plano cámara coche) aporrea el volante
de un descapotable
algo de barba oscura
(plano interior casa) en la ducha tras la cortina
se mueve una figura
(plano fundido) y una gota se desliza
en su máquina de escribir
sobre sus piernas.
(plano subjetivo) Un televisor en marcha
caras raras y extrañas
(plano general) él rendido sobre la cama
(panorámica) su público que espera
entre el humo y el sudor
y corea su nombre
sube una escalera
(cambio de plano) y se enciende un reflector.


 

TÍTULOS DE CRÉDITO

by Santi

 

Cuando yo muera será un día cualquiera
como aquellos que ya se han marchado
o aquellos que habrían sido
pero será como lo es para cualquiera
también yo que he vivido y viviré igual que muchos
como si se viviese eternamente
con la vida que va siempre adelante
aunque esta vida es un infierno
y tendrá un sentido pero no un objetivo
si el pasado no pasó para nada
si el futuro no vino tampoco después
y el presente está siempre ausente
mientras llega el desenlace de
mi historia sobre el paso huidizo
de los títulos de crédito.

Amores míos
será duro permanecer en ayunas
del amor que tendría que haber dado atrás
y reconducir aquellos vacíos de cristal
aunque allí viva un poco de alguien.

Hijos míos os dejaría
si pudiera una casa más grande
una con mil y pico chimeneas
y respuestas para cientos de preguntas
qué crezcáis un poco menos solos
pero sólo si está en el guión
cuando el público no grita fuera
y no se levantará jamás el telón
y aunque mueres no hay emoción
ni primer plano
para esta última interpretación
quién aplaudirá
si se enciende la luz y nos mantiene atados
a los títulos de crédito
y no quedan más secuencias
donde ver si has recitado bien
o mal
cambiar un poco el final
antes de que el mundo
ría o se conmueva
aplauda o se vaya
con los títulos de crédito.

 

REINECILLA

by doremi

"Te he querido mucho
tú me has querido mucho a mí
nosotros no nos amamos ya
pero a veces, distraídamente, pienso en ti..."

Es la una sin luna
sin ti y sin mi estrella
después no canté más
tu canción, Reinecilla.

Te dije realmente una tontería
quizás para culparte
cuando te grité
que había durado demasiado

el corazón lo encontré en el camino
caído y medio muerto
después se levantó pero quedo cojo
de por vida.

Decías que eras de Nápoles
pero no habías estado jamás allí
y si salía, siempre tenías
algo un poco atrevido.

También esos nombres que inventé
cuando los pronunciaba
no era para llamarte sino porque los añoraba
ni siquiera un gato te compré
o un pajarito esclavo
compañero de secretos
para encerrarlos
fabriqué las redes
pero una bella jaula no...

Lo sé, Reina,
que me has querido mucho
quizás más que yo
y eso queda en ti
sobre el lecho de nuestras cenas
no había mucho
estabas tú, Reina.

Pero porque has dado un poco de ti
a cada una de las otras mujeres
cuánto de ti darás a los hombres
para hacerme estar insomne

quién sabe si me amabas de verdad
en el tiempo en el que me has amado
pero a mí me has dejado
tú de amar un día
y yo quemé todo de ti
pero se apagó mojado
por el llanto del pesar
que llovía alrededor
ante mi anuncio desesperado
triste viudo de ti.

Lo sabes, Reina,
que te he querido mucho
y nunca te lo he dicho
he compuesto una canción
y al menos ésta te pertenece
como un poco de mí, Reina,
Reinecilla

baila, Reinecilla, bonita
hasta que quieras bailar
aunque tu rey
no te podrá ver
en el pasado te vendrá a buscar
y dicen que...se va
caminando hasta el fondo del mar,
danzando.
 

 

DÉJAME IRME

by Caravan
 

Déjame irme
libérame
de ésta nuestra prisión

déjame irme
ahórrame
otra letanía

de nada sirve
decir que me amas
pero.. quién nos oye
si por ti y por mí hablarán
de ahora en adelante
los vínculos.

Un minuto de recogimiento
hoy se ha acabado un sueño
cuenta hasta cien
y vuelve a vivir,
lo necesitas.

Y si te vas lejos
haz que no sea demasiado
o encuentra un sitio inalcanzable

y caerá el final
en este cine sin pantalla
tú y yo en una imagen fija,
actores y espectadores.

Llama a la policía
que acabo de apagar
tu bella alegría
para ahorrarle más sufrimientos
no podía aguantarla más
no deberá sufrir más.

Nos amábamos hasta la locura
y luego nos volvimos sensatos
de aquella enfermedad nuestra, curados
por ese jodido médico del tiempo

en la encrucijada de un vía crucis,
fuera la cruz y que así sea.

Déjame irme
ayúdame
en esta eutanasia.

Ya no nos amaremos más sólo
a través de lo perdido en otros días
y en el retorno de los celos

Nos dividiremos
lo que pagaremos al verdugo
para morir después de aburrimiento o de nostalgia
pero que sea muerte y no una herida.

Cuando tu pidas besos
y otra vida a esos usureros, diles que
lo nuestro está aún con vida,
que te he importado mucho, que estás de luto
que eres aún cosa mía.

Dirán luego nuestro número
y nos tocará también a nosotros, nosotros dentro del saco
de esta sucia tómbola del mundo.
Qué quieres que sea, sea sí
sea no, deja que sea así.
Que sea poesía.

Déjame irme,
perdónate
esta villanía.

Déjame irme,
hazlo por mí.
Déjame irme de tí.

 

 AGUA EN EL AGUA

by doremi

Himno oficial del Mundial de Natación de Roma (1994)
 


Tú quién eres
que hablas distinto
más joven que yo
en otra edad lejana
perdido en medio de tus días
trozos de aquella vida que no conozco

tú quién eres
tú quién eres
un universo

tú qué tienes
la nueva promesa
señal que dejarás
en la infinidad ahora grabada
en el fondo de tus ojos
hijos de aquella luz que no está ya
sólo tuya
sólo mía
si el alba es el mismo

cielo y océano
agua en el agua
ola y nube
agua en el agua
y el aliento en el aliento
yo en tí...cuánto ha pasado

cuerpo y alma
agua en el agua
venas y lágrimas
agua en el agua
y mi grito en tu grito
fue un escalofrío
un viento cálido por amansar
para elevarnos y volver
a amar, aire y mar,

contigo que haces
otro sendero
y sigues tu camino
en busca de tu vida, verdadera, verdadero
y no saber nunca
cuándo terminará

tú qué tienes
yo qué tengo
un corazón sincero que late
un corazón que late
de verdad

cielo y océano
agua en el agua
aliento en el aliento
yo a ti qué te he dado

cuerpo y alma
agua en el agua
venas y lágrimas
agua en el agua
y mi grito en tu grito
es aún un escalofrío
que está ahí
que hiere y encorva mi espalda
que derrama un río desbordado...
me desperté en esa escena

y en el desconcierto
comenzó el concierto
e incierto saludé
y atravesé todo el desierto
para encontrarme en mar abierto
y respiré
y respiré

agua en el agua de palabras
como un salto en las gargantas
hacia islas de sol
un vuelo libre que beber
en el celeste ligero
para perderse y caer
y volver a caer.
 

 

DISCOGRAFÍA

 

 

 
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