Stasera vengo a
piedi
ho già rimesso l'auto nel garage
il tempo di comprare qualche cosa
dentro a un bar
la piazza del mercato
i grandi magazzini l'osteria
un tram deposita la gente
e tutti con la stessa schiena vanno via
ed i cappotti che si fanno vento nella sera
questa sera io saro' con te
con te
ritrovarmi con te
e mangiare con te
con te
confidarmi con te
bere un poco con te
e poi farlo con te
tre militari escono dal cinema
le insegne al neon
ed i lampioni impallidiscono un addio
rimetto l'orologio
e aspetto che il semaforo dia il via
le scritte rosse sopra i muri
i vetri opachi di una farmacia
e con il bavero rialzato
corro libero e leggero
e già mi vedo col pensiero insieme a te
con te
rivedermi con te
fare tardi con te
con te
riscaldarmi con te
e scherzare con te
poi rifarlo con te
con te
ritrovarmi con te
e restare con te
con te
riscaldarmi con te
e poi farlo con te
Due goccioline
d'acqua i tuoi orecchini
signori presto che fra un po' si chiude
e m'infilasti dolce le tue mani tra i capelli
tu sei il coltello con cui frugo il cuore
ma sei un ragazzo... cerca di capire...
ed il juke-box ricomincia a cantare
non lasciarmi
ti avrei portato con me
difeso da chi rideva di noi
sarei cresciuto per te
lottando con chi non credeva in noi
ti avrei dato tutto me stesso
tu sorridevi con un viso triste
io pensai come fossi stato allegro
dimenticando i nostri tè... le paste
non lasciarmi
signori presto che fra un po' si chiude
io potrei quasi essere tua madre...
ti supplicavo non m'importa niente
niente... niente
ti avrei portato con me
difeso da chi rideva di noi
sarei cresciuto per te
lottando con chi non credeva in noi
ti avrei dato tutto me stesso
Il mio paltò sulle tue spalle nude
ed il juke-box finiva di cantare
signori presto che fra un po' si chiude.
Eccomi qui la
stessa via
come 6 anni fa ti aspetto qui
sono in città ed ho un po' di nostalgia
vengo a prenderti se vuoi
ti ricordi quella via
eccoti qui 6 anni in più
magra e attraente tu di nuovo qui
e cerchi me tra la gente
con la mano saluti e due baci discreti tra noi due
ti amo ancora e ancora vorrei amarti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei averti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
non posso più chiamarti amore mio
ma un dolce amico tuo io resterò
sarò lo zio per i tuoi bambini io
stringerò più forte il cuore
non ti disturberò
ti amo ancora e ancora vorrei amarti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei averti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei amarti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
ti amo ancora e ancora vorrei averti
ti amo ancora e ancora ti vorrei
Giorni di neve
una camera calda di odori
le scale di corsa
una lacrima in tasca
due occhi smaniosi
non cerchi i ragazzi ma non giochi più
giorni di neve
un'amica a due ruote
scontrosa e selvaggia
le scapole in fuori
annusi la vita
con l'anima in mano
e scopri che hai un corpo anche tu
e nel buio stringi la tua disperata tenerezza
no, non le togliete l'allegria
e quando vuole piangere
non le aprite quei pugni chiusi
non la cacciate via
non le dovete prendere
la libertà e la fantasia
datele un amore felice
o infelice... ma che sia amore
e porti a spasso
due seni scontati
padrona del mondo e di te
e in un angolo di sera un batticuore più sottile
no, non la dovete offendere
non le rubate la realtà
le illusioni e i suoi colori
la curiosità
non le chiedete cosa fa
quando si va a nascondere
datele un amore felice
o infelice... ma che sia amore
che sia amore.
Il gelo
galoppava sui campi
le luci delle case mischiate a stelle
due olive nere gli occhi di lei
e lo bacio con l'anima sulle labbra
lontano un'eco di spari
gli disse cose che lui non capi mai
un mazzetto di lillà
l'imbarazzo e la paura
e la guerra quella sera
per un poco si fermo...
per un po'
guardateli
si cercano
si sfiorano
si abbracciano
sotto un povero cielo
il tempo andò via
e loro insieme là
i rami che graffiavano i vetri
sotto la gonna calde le coscie bianche
ed il fucile lasciato giù
un berrettino blu
la miseria e la speranza
per la guerra fu abbastanza
li sorprese e li porto....
li porto via
guardateli
che corrono
e cantano
e ballano
ci saranno altri giorni
il freddo andrà via
e loro ancora là
che giocano
tra gli alberi
inseguono
le nuvole
sotto cieli diversi
il tempo va via
e loro sono là
Ho girato e
rigirato
senza sapere dove andare
ed ho cenato a prezzo fisso
seduto accanto ad un dolore
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
e mi fanno compagnia
quaranta amiche le mie carte
anche il mio cane si fa forte
e abbaia alla malinconia
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu come vivi
come ti trovi
chi viene a prenderti
chi ti apre lo sportello
chi segue ogni tuo passo
chi ti telefona
e ti domanda adesso
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
Ieri ho ritrovato
le tue iniziali nel mio cuore
non ho più voglia di pensare
e sono sempre più sbadato
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu cosa pensi
dove cammini
chi ti ha portato via
chi scopre le tue spalle
chi si stende al tuo fianco
chi grida il nome tuo
chi ti accarezza stanco
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
tu come stai?
non è cambiato niente no
il vento non è mai passato tra di noi
tu come stai
non è accaduto niente no
il tempo non ci ha mai perduto
come stai?
tu come stai?
Sirene di navi
urlavano al vento
la radio passava le pubblicità
le labbra accostate ancora una volta
ed una carezza ancora
un filo di sole entrò nella stanza
sulla poltrona i nostri paltò
parole inghiottite e sguardi bambini
e come poterti dire che tu eri
più del vino più del pane più
della pelle delle ossa più
più dei sassi più dell'erba più
più di tanto più di tutto più
dell'inverno dell'estate più
dei cavalli del cortile più
un po' di più
una madonnina fosforescente
e dei fiori finti sopra il comò
cercavi i collant distratta e indolente
e un giorno di più allo specchio
il frigo russava dalla cucina
e tu canticchiavi facendo il caffè
la tristezza lunga della mattina
e come gridarti amore che tu eri
più del caldo più del letto più
dei capelli delle mani più
più del pianto di un sorriso più
più di cento più di mille più
più dei soldi più dell'oro più
della piazza delle giostre più
più di un mese più di un anno più
un po' di più
sirene di navi urlavano al vento
tu eri un po' di più ... più
più del grano più del fieno più
più dell'aria più dell'acqua più
più del cane del maglione più ...
Quando e così
e hai fatto il callo alla malinconia
e con la testa sei tremila miglia più lontano
quando scivola di mano l'allegria
quando è così
e tu tu non sei più la mia pazzia
e farlo adesso non è più giocare
non è più volare
e questa noia ci trascina via
no ti prego no
non giurare non promettere mai più
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente
quando è così
e fumi troppo e bevi un po' di più
e non hai più parole per parlare
n' un biglietto per partire
e denti per sorridere
no ti prego no
non mentire no non fingere di più
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente
no ti prego no
non fermarmi non uccidermi di più
no ti prego no
non toccarmi non confondermi di più
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente
no ti prego no
non serve più
se tra noi non c'è più niente
se non e rimasto niente
Tra le barche a
pancia all'aria
rauco il vento s'infilò
l'ultima boccata forte
poi le scarpe si cavò
con le mani stanche cariche di vene
i vestiti ripiegò
come chi non ha più fretta
verso il mare camminò
la schiuma gli si fece incontro
e i suoi piedi incatenò
gli occhi acquosi di tristezza
oltre quel cielo
un altro cielo lui cercò
ti seguirò ...
se tu lo vuoi ...
dovunque andrai ...
io ci sarò ...
strinse intorno a sè le braccia
poi nell'acqua scivolò
i treni partiti senza portarci via
non si fermeranno più qua
finchè la certezza non ci abbandonerà
e ancora la pioggia cadrà
il riflesso della luna
nel suo solco lo guidò
pallide le spalle magre
contro l'orizzonte andò
un silenzio nero come il culo dell'inferno
e lui si accompagnò
io non lo so ...
cosa non va ...
che cosa c'è ...
cosa sarà ...
metro dopo metro spinse il cuore
e la notte attraversò
i sogni sognati con tanta ingenuità
marciscono in fondo a una via
finchè la paura non ci addormenterà
e ancora la pioggia cadrà
con le braccia più rabbiose
il suo corpo trascinò
e sfidò la nebbia densa
che pian piano lo abbracciò
le speranze mezze uccise dalla vita
tra le onde abbandonò
non ti amo più ...
non sono tua ...
che cosa vuoi ...
vattene via ...
si aggrappò sfinito al suo dolore
ed il mare lo ingoiò ...
Esta
noche vengo andando
mientras duerme el coche en el garaje
y tengo tiempo aún para tomarme
algo en un bar.
La plaza del mercado,
el restaurante, el metro y la Gran Vía.
El autobús que deja gente
y cada cual con su tristeza y sus manías,
las gabardinas que se vuelven viento en esta noche,
en esta noche estoy aquí por ti.
Por ti,
vengo andando por ti,
con la lluvia por ti.
Por ti,
paso frío por ti,
tengo prisa por ti,
voy corriendo por ti.
Tres marineros hablan con tres públicas
bajo un neón
y las farolas brillan penetrando el frío.
Si aprieto llego a tiempo,
es sólo la impaciencia que me guía,
y en pleno salto me refleja
el espejo de una mercería.
Y con el paso atropellado
corro elástico y ligero,
y ya me veo acurrucado junto a ti.
Por ti,
voy volando por ti,
salto charcos por ti.
Por ti,
piso fuerte por ti,
con el viento por ti,
voy corriendo por ti.
Por ti,
como un niño por ti,
tengo prisa por ti.
Por ti,
voy trotando por ti,
voy corriendo por ti.
SEÑORES EL BAR SE CIERRA-SEÑORES SE CIERRA
Dos gotas de agua sobre tus
mejillas,
"Señores, rápido que el bar se cierra",
mientras tus manos fueron dos palomas
en mi pelo.
Tú eres el filo que me corta el alma.
Tan sólo un niño trata de entenderlo.
Mientras el hilo musical cantaba:
“No me dejes”.
¿Por qué
no quieres seguir?
Se burlan de ti,
se ríen de mí.
Sabré crecer para ti
luchando hasta que
te sientas feliz.
Me entregaré entero a ti pero...
Tu sonreías con el rostro triste
disimulando el peso de tus años.
Se está enfriando nuestro té, las pastas
“No me dejes”.
"Señores, rápido, que el bar se cierra"
Yo con mi edad podría se tu madre.
¡Qué más me da, tu edad no importa nada!
Nada, nada...
¿Por qué
no quieres seguir?
Se burlan de ti,
se ríen de mí.
Sabré crecer para ti
luchando hasta que
te sientas feliz.
Me entregaré entero a ti, pero...
Toma mi abrigo, cúbrete los hombros.
El hilo musical se corta en seco.
"Señores, rápido, que el bar se cierra".
Estoy aquí.
La misma calle.
Seis años hace ya, te espero aquí.
En tu ciudad que hace tiempo fue la mía
vuelvo a verte porque sé
que te quiero todavía.
Estás allí.
Seis años más.
Seria y delgada tú, de nuevo aquí.
Vienes a mí entre la gente,
con la mano saludas
y dos besos discretos, todavía.
Todavía
me siento capaz de amarte.
Todavía
estoy a tiempo, todavía.
Todavía
podría recuperarte.
Todavía
me necesitas, todavía.
No puedo ya
llamarte "vida mía".
Soy sólo un viejo amigo y nada más.
Y seré el tío de tus hijos casi míos,
pondré freno a mis deseos.
No te molestaré.
Todavía
me siento capaz de amarte.
Todavía
estoy a tiempo, todavía.
Todavía
podría recuperarte.
Todavía
me necesitas, todavía.
Todavía
me siento capaz de amarte.
Todavía
estoy a tiempo, todavía.
Todavía
podría recuperarte.
Todavía
me necesitas, todavía.
Días
de nieve
una atmósfera dulce y caliente.
Escaleras arriba
una lágrima oculta
dos ojos ansiosos
que han sido de niña y no son de mayor.
Días de nieve
una amiga, dos ruedas.
Esquiva y salvaje
los hombros al aire
rastrea la vida
a pecho desnudo
entrega su cuerpo sin mas.
Y en la oscuridad abraza tu ternura solitaria.
No, no le recortes la alegría
y cuando llore cállate.
No le intentes dar si no pide,
ni es tuya ni es mía.
No te apoderes de su ser,
su libertad, su fantasía.
Dale sólo amor, bueno o malo, pero amor...
Amor al fin y al cabo.
Y lleva alegre
dos pechos valientes,
señora del mundo y de ti.
Y en la esquina de una noche una palpitación te dice no...
Nunca la ofendas al querer,
robar su loca realidad
su ilusión, su luz, sus colores
la curiosidad.
No le preguntes dónde va
dónde se esconde o dónde está.
Dale sólo amor, bueno o malo, pero amor...
Amor al fin y al cabo.
La
escarcha galopaba en el campo,
las luces de las casas polvo de estrellas,
los ojos de ella qué negros son.
Ella besó sus labios con toda el alma,
de lejos suena un disparo,
un eco que él no entiende ni entenderá.
Entre el miedo y el dolor
se abrazaron cuerpo a cuerpo
y la guerra se detuvo
un poquito nada más...
nada más.
Mira a dos
buscándose,
hallándose,
tocándose.
Bajo un mísero cielo
avanzan los días,
y allí siguen los dos.
La noche va cayendo en silencio.
Como una vieja amiga cubre sus cuerpos,
y junto a ellos duerme el fusil.
El uniforme gris
la miseria y la esperanza.
Hay que huir de esta matanza
y la guerra se paró....
se paró.
Mira a dos
pensándose,
viviéndose,
soñándose.
Van volando los días,
huyen del frío
y allí siguen los dos.
Mirándose
como ángeles,
besándose
entre árboles.
Bajo un cielo distinto
avanzan los días
y allí siguen los dos.
He rodado
como un tonto
desde que tú no estás conmigo.
He dado tumbos contra el viento
coleccionando sufrimientos.
¿Y tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
Y me han hecho compañía
cuarenta amigas, mi baraja,
mientras ladraba mi buen perro
a la tenaz melancolía.
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
Tú cómo vives,
cómo te encuentras,
con quién te citas hoy,
quién viene a recogerte,
quién sigue tu corto paso,
quién te telefonea,
quién te pregunta ahora:
“¿Tú cómo estás?"
¿Tú cómo
estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
Y de pronto
encuentro
tus iniciales en mi pecho.
No tengo ganas de perderlas
y las resguardo contra el tiempo.
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
Qué es lo que piensas,
dónde caminas,
quién te inaugura el día,
quién anda por tu espalda,
quién se tiende a tu lado,
quién grita el nombre tuyo,
quién te acaricia ahora
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
¿Tú cómo estás?
yo no he cambiado nada, no,
el viento no ha borrado nada entre tú y yo.
¿Tú cómo estás?
no ha sucedido nada, no,
el tiempo no nos ha olvidado
¿Cómo estás?
¿Tú cómo estás?
Sirenas de barcos se enredan al
viento.
La radio murmura la publicidad.
Un beso pequeño se posa en los labios.
La sombra de una caricia.
Un hilo de sol se refleja en la cama.
Triste el espejo, quieto el reloj.
Palabras secretas, secretas miradas
¿y cómo podré decirte
que tú eres...más...
que el vino, más que el agua, más
que la piel, más que los huesos, más
que las piedras, que la hierba, más
más que algo, más que todo, más
más que el suelo, que el tejado, más
que el invierno, que el verano, más
que la tapia, más que el patio, más...
un poco más?
Una virgencita fosforescente.
Flores de plástico, colcha marrón.
Las medias tiradas con gesto indolente.
Y el día que va pasando.
La nevera suena en la cocina.
Y tú canturreas haciendo el café.
La larga tristeza de la mañana.
¿Y cómo gritarte, amor,
que tú eres... más...
que el frío, más que el lecho, más
que el cabello, que las manos, más
más que el llanto, que la risa, más
más que cientos, más que miles, más
que el dinero, más que el oro, más
que la calle, más que el parque, más
que los meses, que los años, más
un poco más?
Sirenas de barcos jugaban al viento...
y tú eras un poco más,
más
más que el grano, más que el heno, más
más que el aire, más que el sueño, más
más que el perro, más que el coche, más...
Cuando es así
y has puesto calle a la melancolía,
con la cabeza estás a tres mil millas de distancia
cuando escapa de tu mano la alegría.
Cuando es así
y no, ya no estás tú en mis fantasías,
y estar solo contigo es estar solo,
algo más que solo,
luchando contra el tedio y la apatía.
No, te ruego, no.
No me jures, no prometas nada más.
No, te ruego, no.
¿Qué más te da?
Si no hay nada entre nosotros,
sólo el frío entre nosotros.
Cuando es así
y fumas mucho y bebes por demás.
Y ya no queda nada que decirse,
ni un billete para irse,
ni un “te quiero” que mentir.
No, te ruego, no.
No me mientas, no me finjas nunca más.
No, te ruego, no.
¿Qué más te da?
Si no hay nada entre nosotros,
sólo el frío entre nosotros.
No, te ruego, no.
No me hieras, no me mates por favor.
No, te ruego, no
¿Qué más te da?
Si no hay nada entre nosotros,
sólo el frío entre nosotros.
No, te ruego, no.
No me toques, no me líes nunca más.
No, te ruego, no.
¿Qué más te da?
Si no hay nada entre nosotros,
sólo el frío entre nosotros.
Y ENTONCES LA LLUVIA CAERÁ-TODAVÍA LA LLUVIA CAERÁ
Entre barcas panza arriba
ronco el viento atravesó.
Respiró con fuerza el aire
que silbó como un adiós.
Con las manos torpes
secas por el tiempo
los vestidos se quitó.
Como quien no tiene prisa
hacia el mar se encaminó.
La espuma le salió al encuentro
y sus pies encadenó.
Con los ojos llenos
de tristeza amarga
de la luz se despidió.
"Te seguiré
si quieres tú
en donde estés
estaré yo".
Con los brazos extendidos
en el agua resbaló.
Su tren ha partido.
Se marcha de vacío.
No tuvo un destino jamás.
Tal vez otra vida
le esté esperando allá.
Y entonces la lluvia caerá.
El reflejo de la luna
en su surco le arrastró.
Con la espalda firme y blanca
hacia el horizonte huyó.
Un silencio negro
como el culo del infierno
al fin le acompañó.
"Yo no lo sé
algo va mal
no sé qué es
ni qué será".
Metro a metro empuja el alma
y la noche atravesó.
Los sueños soñados
con tanta ingenuidad
nacían y al tiempo morían.
Tal vez otra vida
le esté esperando allá
y entonces la lluvia caerá.
Con brazadas más rabiosas
su cansado cuerpo hundió.
Combatió la densa niebla
que de un golpe le abrazó.
La esperanza medio muerta de la vida
bajo el mar la sepultó.
"No te amo no
ya no soy tuya
déjame en paz
soy sólo mía".
Se agarró agotado a su dolor
cuando el mar se lo tragó.
J'ouvre un journal sans le lire
Je téléphone à des amis
Et je ne sais plus quoi leur dire
J'ai pensé à toi toute la nuit
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Si tu passes me dire bonjour
Je suis sûr que ça te plaira
J'ai tout changé dans le séjour
Ça fait beaucoup mieux, tu verras
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment va ta vie
Comment tu la vis
Qui te caresse la main
Quand tu as des chagrins
Quand tu dis que tu n'y comprends rien
Qui t'embrasse tendrement
Qui te demande très doucement
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Hier j'ai retrouvé
Un mot de toi dans un tiroir
Ton écriture d'un bleu si gai
Ça m'a fait comme de te revoir
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment va ta vie
Qui vient dans ta vie
Qui te rejoint le soir
Qui te dit c'est bon de se revoir
Qui fait couler ton bain
Qui se couche près de toi
Et après te dit tout bas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Comment tu vas
Moi j'ai pas changé aucun vent ne
Va nous balayer, oh ne croit pas, on n'a rien cassé
Alors on va
Tout recommencer on a le temps
Pour se retrouver dis-moi seulement où tu en es
Comment tu vas
Sirènes de navires là-bas dans le
port
La radio et ses flashs de publicité
Nos bouches qui veulent encore venir se toucher
Et la dernière caresse encore
Un tout petit soleil entre les rideaux
Sur le grand fauteuil nos deux manteaux
Nos regards sans paroles d'enfants éblouis
Mais comment te dire qu'il y aura
Tout aujourd'hui toi dans
L'air que je respire toi
Dans les pigeons des coupoles des toits
Dans le ciel qu'un avion blanc nettoie
Sur tous les pavés de la rue toi
Dans ma peau, mes bras, mes jambes toi
Dans le vin comme dans l'eau que je bois
Dans ma voix dans le bout de mes doigts
Un peu de toi
Ma toute petite madone ta peau sent les pommes
Je te connaissais pas comme je te connais
Tu enfiles une robe tes yeux se réveillent
Pieds nus sur le sol tu chantonnes
Le réfrigérateur se remet en marche
Et je sens monter l'odeur du café
Et tu peux me croire ou ne pas me croire mais
Toute cette journée pour moi
Il va y avoir toi dans
L'herbe et les papillons toi
Dans les larmes et les sourires toi
Dans tout les gens que je verrai toi
Même dans ceux pas beaux mais qui s'aiment toi
Dans le calme des fontaines toi
Les écharpes au vent des filles toi
Toi dans une heure un jour ou un mois
Un peu de toi
Nos bouches qui se caressent avant de se quitter
Ma toute petite madone toi
Toi
Dans les mailles de mon chandail toi
D'un "goodbye" ou bien dans plus du tout
Dans une larme essuyée à ta joue
Et revoilà
Six ans après
Le magasin de fleurs et le café
Le vieux platane devant l'entrée
Vers la chambre où nous venions
Vivre ensemble les jolies choses de la vie
Et tu es là
Là devant moi
Toujours la même et quand je te revois
Je me rappelle mille dentelles qui volaient
Haut dans nos ciels
Et nos baisers tout mouillés qui pleuvaient
J't'aime encore
Encore aussi fort que je t'aimais
J't'aime encore
Et si tu n'as rien oublié
J't'aime encore
Et si tu y penses encore aussi
J't'aime encore
Viens là me le dire aujourd'hui
Embrassons-nous
Sur les deux joues
Si c'est fini alors n'en parlons plus
Nous resterons comme des amis
Qui partagent en souriant des secrets
Mais si tu veux tout savoir
J't'aime encore
Encore aussi fort que je t'aimais
J't'aime encore
Et si tu n'as rien oublié
J't'aime encore
Et si tu y penses encore aussi
J't'aime encore
Viens là me le dire aujourd'hui
J't'aime encore
Encore aussi fort que je t'aimais
J't'aime encore
Et si tu n'as rien oublié
J't'aime encore
Et si tu y penses encore aussi
J't'aime encore
Viens là me le dire aujourd'hui
Premiers jours de neige
Une chambre et sa bonne odeur chaude
L'escalier à la course
Tes grands yeux qui réclament
Et une larme en poche
Premiers jours d'une vie
Où tu ne joues plus
Premiers jours de neige
Le cache-col jusqu'au bord des yeux
Tu roules tu dévales
Sur ton vélo bleu
Si sauvage et douce
Laissant voir ton âme
Découvrant qu'toi aussi tu as un corps
Et dans le noir tu serres contre toi
Ta tendresse désespérée
Oh laissez-lui toutes ses folies
Et si vous la voyez pleurer
Ne desserrez pas ses poings fermés
Ne la renvoyez pas
Ne piétinez pas ce qu'elle est
De liberté, de fantaisie
Faites-lui un amour qui soit heureux
Ou malheureux mais un amour
Sereine, tu promènes
Tes deux seins devant toi
Petite reine du monde et de toi
Tu es dans un coin de soir
Un battement de cœur tellement réel
Oh ne lui faites jamais du mal
Laissez-la vivre comme elle est
Ses idées ont de si belles couleurs
Il faut les lui laisser
Ne demandez pas où elle va
Quand elle veut aller se cacher
Faites-lui un amour qui soit heureux
Ou malheureux mais un amour
Un amour
Un amour
Les fleurs de gel volent sur la
campagne
Les lumières des maisons se mêlent aux étoiles
Deux olives noires ses grands yeux noirs
Sur le bord de ses lèvres il y a son âme
Tout au loin l'écho des armes
Et elle lui dit des mots qu'il ne connaît pas
Trois petites branches de lilas
L'embarrassent et lui font peur
Et la guerre qui était là
Vient de fermer les yeux
Sur eux deux
Regardez-les
Comme ils se cherchent
Comme ils se touchent
Comme ils s'embrassent
Sous un ciel tellement pauvre
Et le temps se sauve
Et il les oublie là
Les sapins griffent doucement les vitres
Deux cuisses blanches toutes chaudes sous le jupon
Et le fusil dort dans un coin
Un béret de drap bleu
De misère et d'espérance
Quand la guerre sans le savoir
S'est arrêtée pour eux
Pour eux tout seuls
Regardez-les
Et comme ils courent
Et comme ils chantent
Et comme ils dansent
Il y aura d'autres temps
Le gel s'en ira
Et ils resteront là
Et comme ils jouent
Sous les sapins
En s'envolant
Dans la nuit floue
Vers un ciel bien plus beau
Et le temps s'en va
Et il les oublie là
Je vais à pieds chez toi
J'ai laissé l'auto au garage ce soir
Sur la place de la cathédrale
Le marchand de journaux remballe
Les derniers passants se dépêchent
J'achète une livre de pêches pour ne pas venir les mains vides
D'un bus une poignée de gens s'envole et se disperse
Au vent, et je souris dans le soir, je suis seul à savoir
Qu'je vais chez toi
Chez toi
Je viens trouver chez toi
Tout ce que j'aime de toi
Chez toi
M'asseoir tout près de toi
Boire un verre avec toi
Parler et puis tout ça
Un couple sort d'un cinéma qui va fermer
Et moi je m'vois déjà chez toi
Pas de paroles à grand spectacle de toi à moi
Mais des tas de petits miracles tes mots tout chauds
Ta peau, le pantin du passage clouté
Qui n'veut pas me laisser passer
Une pharmacie embuée
J'ai relevé le col de ma veste
Et je cours dans les derniers mètres libre et léger
Chez toi
Puisque je vais chez toi
Je viens trouver chez toi
Chez toi
Tout ce que j'aime chez toi
Et rester avec toi
Toute la nuit chez toi
Chez toi
Me retrouver chez toi
Et dormir avec toi
Chez toi
Et la nuit avec toi
Et l'amour avec toi
Chez toi
Deux perles douces ont débordé de
tes yeux
Ça me fait mal mais je le fais pour nous deux
J'ai deux fois l'âge que tu as, ça vaut mieux
Qu'est-ce que tu veux
Dans la grande salle il n'y avait plus que nous deux
Que nous deux
Ta main décoiffait tendrement mes cheveux
Et le juke-box jouait sous la lumière bleue
Ne me quitte pas
J'rêvais
Je voulais t'aimer
J'voulais te garder
Et te protéger
De leur ironie
Oh si tu voulais rester
Je te donnerais
Tout ce que je suis et deviendrai
J'ai repensé à nos goûters d'amoureux
Et une tarte à l'abricot une pour deux
Et j'ai souri comme les gouttières quand il pleut
Ne me quitte pas
Dans la grande salle il n'y a plus que nous deux
Que nous deux
Et quelqu'un dit on va fermer pour nous deux
Mets mon manteau sur tes épaules si tu veux
Et on s'en va
J'rêvais
Je voulais te garder
Et te protéger
Bien te protéger
De leur ironie
Oh si tu voulais rester
Je te donnerais
Tout ce que je suis et deviendrai
J'ignore qui a eu le plus mal de nous deux
Car nous voici debout dans le matin bleu
L'heure est venue de dire adieu à nous deux
À nous deux
À nous deux
À nous deux
À nous deux
À nous deux
À nous deux
À nous deux
À nous deux
Quand ça va finir
Et que l'on sait déjà qu'on va partir
Que c'est la fin de cette chose claire et douce et chère
Qui nous a pourtant fait tant de jours de joie
Quand ça va finir
C'est encore le désir mais ce n'est plus
Jouer et ce n'est plus s'émerveiller, ce n'est plus s'envoler
Mais "pas ce soir" et "je sais pas pourquoi"
Non, c'est pas la peine
De mentir et de se mentir, pas la peine
Quand ça va finir
Quand ça va finir, non, non
C'est pas la peine
C'est pas la peine
C'est trop tard pour le regretter
Ça s'arrête, il faut s'arrêter
Quand ça va finir
Quand il ne reste plus rien à se dire
Et qu'on n'a pas encore pris de billet mais une valise
De remords et de sourires pleins de regrets
Non, c'est pas la peine
De s'en dire et s'en raconter, pas la peine
Quand ça va finir
Quand ça va finir, non, non
C'est pas la peine
C'est pas la peine
C'est trop tard pour le regretter
Ça s'arrête, il faut s'arrêter
Non, c'est pas la peine
De mentir et de se mentir, pas la peine
Quand ça va finir
Quand ça va finir, non, non
C'est pas la peine
C'est pas la peine
C'est trop tard pour le regretter
Ça s'arrête, il faut s'arrêter
Non, c'est pas la peine
De s'en dire et s'en raconter, pas la peine
Quand ça va finir
Quand ça va finir, non, non
C'est pas la peine
C'est pas la peine
C'est trop tard pour le regretter
Ça s'arrête, il faut s'arrêter
Non, c'est pas la peine
Il a ôté sa chemise
Jeté ses regrets dessus
Et ses deux pieds dans l'eau grise
Sont des poissons qui remuent
Ses mains se déplacent
Ouvrant la surface
Comme s'il rentrait chez lui
Ses souliers sur le rivage
Restent dans le paysage
Et si profonde est sa tristesse
Qu'il ne peut même pas pleurer
Le ciel se renverse
Où ses deux yeux cherchent
La trace d'un autre ciel
Je suis à toi
Je te suivrai
Où tu iras
Moi je serai
Il se prend lui-même dans ses bras
Dans l'eau qui le fait trembler
Les trains qui sont partis
Et que l'on à manqués
On ne les prendra plus jamais
Avant qu'on les oublie
Pour de bonnes raisons
De l'eau peut couler sous les ponts
L'eau est montée à ses hanches
La lune est lourde à porter
Poussant ses épaules blanches
Elle semble l'enfoncer
Dans un grand silence
Comme il fait je pense
Juste à l'entrée de l'enfer
Je ne sais pas
Ce qui va pas
Ce que tu as
Ce qui va pas
Un brouillard étrange et rose l'entoure
Et la nuit pénètre en lui
Les rêves qu'on a rêvés
En toute ingénuité
Finissent comme des fleurs dans la boue
Avant que toutes nos peurs
S'endorment au fond de nous
De l'eau peut couler sous les ponts
Son cœur partout lui résonne
Il veut encore avancer
Sa bouche encore s'époumone
Et le froid vient l'embrasser
Ce qui l'a fait vivre que la vie a tué
Tournoie dans une eau glacée
Je ne t'aime plus
J'suis plus à toi
Et que veux-tu
Allez, salut
Et dans le courant il disparaît
À sa fatigue cloué
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